Riforma Processo Civile 2014: introduzione e specifiche

In seguito alla conversione in legge del d.l. 12 settembre 2014, n.132, sono stati introdotti accorgimenti e modifiche all’intero assetto processuale civile nazionale, con il duplice ambizioso obiettivo di ridurre l’arretrato pendente in sede giudiziaria, da un lato, e di snellire il processo civile, dall’altro.

In particolare, la riduzione dell’arretrato civile viene perseguita, innanzitutto, attraverso il trasferimento in sede arbitrale dei procedimenti pendenti dinanzi all’autorità giudiziaria, ed, in seconda battuta attraverso l’istituzione della nuova procedura di negoziazione assistita attraverso la valorizzazione dell’attività stragiudiziale degli avvocati.

L’obiettivo di diminuire i tempi della giustizia civile, nel tentativo di permettere ai Giudici di pervenire più velocemente alla pronuncia, si articola secondo numerose linee guida quali, in particolare, il passaggio d’ufficio al rito sommario di cognizione, il divieto di compensazione delle spese in caso di soccombenza reciproca.

Importanti novità, sotto entrambi i profili appena delineati, vengono introdotte al procedimento di separazione e divorzio, per il quale non solo viene introdotta la facoltà di ricorrere alla negoziazione assistita dagli avvocati, ma viene altresì prevista la possibilità di seguire un procedimento semplificato dinanzi all’ufficiale di Stato Civile.

Ruolo non meno importante, infine, rivestono una serie di provvedimenti volti ad alleggerire le formalità del procedimento esecutivo, rendendo maggiormente efficaci le operazioni di pignoramento, nonché a riformare parzialmente il calendario giudiziario.

Lungi dal voler giudicare la convenienza e l’effettiva portata innovativa di tale riforma, la relazione che seguirà mira ad illustrare compiutamente le specifiche novità introdotte.

Approfondimento in formato pdf: Presentazione Nuovo Processo Civile